TRA STORIA E NATURA
VISITA GUIDATA ALLA SCOPERTA DELLA NOSTRA STORIA E DELLA NATURA PARTENZA DA ZANEGO E DA TELLARO ORE 9,30 E INCONTRO A PORTESONE CON DISCESA A BARBAZZANO - PRANZO AL SACCO E RIENTRO PER LERICI O TELLARO ORE 15,30
L’uniauser il 10 maggio 2015, organizza con l’Unione Sportiva Tellaro e Legambiente Lerici, una passeggiata guidata, accessibile a persone di ogni età, con pranzo al sacco tra la natura e la storia nei luoghi più “sconosciuti” del nostro territorio. Un vero e proprio rendez-vous con partenza da Tellaro alle ore 9.30 e salita a piedi a Portesone, mentre, per chi parte da Lerici, alle ore 9.00 la possibilità del pulman di linea (Lerici- Montemarcello) con fermata a Zanego; da li, dove avvenne il primo parlamento tra gli uomini del distretto di Ameglia e Barbazzano, alle 9,30 discesa a Portesone e l’incontro tra i due gruppi. Zanego, quindi può essere considerato una partenza per chi volesse raggiungerlo in altro modo. Un avvenimento un po diverso dal solito, una scampagnata dove si parlerà di storia, di erbe e di tradizioni cercando di estraniarsi per qualche ora dalla brutalità del quotidiano che ci circonda. Da Portesone, percorrendo il sentiero per la fonte e il mulino di Capodacqua, raggiungeremo Barbazzano, ricordandone la storia e le leggende. Da lì il gruppo potrà ridividersi e si scenderà, una parte a Tellaro e l’altra a Lerici lungo le vie della storia. Un percorso facile e contenuto, dove potremo vedere anche alcuni “cavanei” e allargare gli argomenti di discussione. Dimenticavo di dirvi che per gli iscritti Auser farà servizio il pulmino dell’associazione sempre alle 9 sotto la sede Auser di Lerici. I rientri saranno a piedi per tutti. Non dimenticate il biglietto 001 per Zanego o per Tellaro a seconda del tragitto prescelto. Rimane un fatto scontato che la scampagnata sarà rimandata in caso di tempo sfavorevole. Per ulteriori informazioni ci si potrà rivolgere ai numeri 0187964208( Auser Lerici) 3492919100 (U.S. Tellaro), 3275790231 (Legambiente circolo di Lerici)
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La viabilità storica tra Lerici e Montemarcello
Percorsi naturali
di Enrico Bardellini
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Baia a Fiascherino, Lerici (SP) |
Questo studio informativo sulla viabilità storica del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra, nasce con l'intento di determinare il senso del sistema viario antico, dei sentieri pedonali e delle mulattiere della zona, con un'attenzione particolare al sentiero che dalle alture scende verso la spiaggia di Fiascherino.
Mi propongo di dimostrare che questo sentiero:
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non è isolato ma fa parte di un complesso sistema viario;
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appartiene a un sistema viario molto antico;
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era connesso alle attività produttive e di sopravvivenza delle popolazioni del luogo;
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ha un tracciato che nasce da una perfetta integrazione con il territorio;
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appartiene a un sistema viario che non è casuale ma che era soggetto a regole non scritte;
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appartiene a un sistema regolato dalla geometria frattale (come il territorio);
Inoltre vorrei dimostrare che:
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l'ignoranza attuale su questa materia è causa del degrado urbanistico e architettonico;
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il sistema viario antico della zona è in più punti stato interrotto, degradato, modificato;
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il sistema viario antico della zona tuttavia è nel complesso ancora integro e perfettamente leggibile;
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ulteriori interventi e più devastanti di modifica danneggerebbero il sistema in maniera molto più radicale di quanto sia stato fatto finora;
Lo studio si avvale di un metodo radicalmente diverso da quello storico, che in carenza di fonti documentarie risulta più adatto a comprendere i processi di urbanizzazione del territorio: il metodo tipologico o lettura dei "tipi" (le forme, le strutture, i percorsi, ecc…).
Analizzando direttamente l'esistente sul territorio e adottando strumenti adeguati di analisi si arriva a ricostruire le fasi di crescita del processo di antropizzazione e a capirne i meccanismi di funzionamento che sfuggono a un'analisi superficiale. A differenza del metodo storico, il metodo tipologico non è in grado di datare gli eventi ma solamente di dare una sequenza logica ai processi. Le fasi non vanno mai intese in senso temporale, ma come livelli di strutturazione antropica, cioè fasi che possono presentarsi più volte nella storia secondo un andamento di flusso e riflusso delle economie locali.
Percorsi naturali
La prima incidenza dell'uomo sul territorio è quella di attuare delle percorrenze, principalmente per raggiungerlo in modo da esercitare una qualsiasi attività, ma anche semplicemente per attraversarlo senza dover necessariamente insediarvisi. La necessità di percorrere un territorio realizza la prima strutturazione operata dall'uomo di un ambiente in via di antropizzazione. Tuttavia l'ambiente possiede già una sua strutturazione naturale legata alle condizioni climatiche della zona: monti, valli, fiumi, compluvi e displuvi.
La mappa mette in evidenza la struttura del territorio: un sistema collinare non particolarmente elevato ma del tutto simile alla grande zona appenninica che attraversa tutta l'Italia. La zona è formata da un susseguirsi di compluvi (valli), separati da linee di displuvio (crinali del sistema collinare). Le sommità delle colline (in arancio) modellano il territorio e tracciano una netta linea di displuvio: il crinale principale (in rosso), parallelo alla costa, indirizza l'acqua sui due versanti opposti, o verso il mare o verso la valle del Magra. Dal crinale principale partono perpendicolari i crinali secondari (in rosso ocra) che scendono fino alla costa. La pioggia modella la forma dei crinali, essendo le parti più alte del sistema collinare, erodendo i versanti delle colline e scavando dei bacini di compluvio dove l'acqua si raccoglie e scende a valle lungo dei percorsi (in blu). Questa strutturazione naturale si replica continuamente su scale diverse. Ciò produce delle forme ad albero, sia nei crinali, che si suddividono continuamente in rami sempre più piccoli, sia nei corsi d'acqua che partono divisi in tanti rigagnoli per poi confluire in rami e finalmente in un'unico torrente che sfocia nel mare. Questa zona non è abbastanza estesa per osservare la complessità del fenomeno, ma in zone collinari dell'Appennino più ampie si può osservare la replicazione continua di crinali derivati e il conseguente moltiplicarsi dei corsi d'acqua. Nella mappa si può vedere come il sistema dei crinali produca uno schema ad albero con ramificazioni a 2 o 3 livelli. Questo è un processo tipico della geometria frattale, la proprietà di autosomiglianza, una proprietà di ripetere sempre più in piccolo la sua forma. Si vedrà procedendo nell'analisi come questa proprietà frattale venga replicata dall'uomo nel suo sistema viario, e come l'uomo sia stato in grado di utilizzare questa strutturazione naturale. |
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BARBAZZANO
Partendo dalla piazzetta centrale di Tellaro, uno dei meravigliosi borghi marinari in provincia di La Spezia, si snoda una ripida scalinata che arranca verso le alture che proteggono il borgo e porta in luoghi abbandonati da tempo che solo qualche coraggioso contadino continua a visitare. In estate il profumo del finocchio marino è intenso e la scalinata sembra interminabile finché non si raggiunge un piccolo sentiero, l’H3. Il sentiero si snoda intorno agli olivi e offre moltissimi punti panoramici del borgo di Tellaro e della scogliera a dirupo sul mare; proseguendo sul ripido sentiero in direzione Lerici, altra meraviglia dello spezzino, si raggiungono i ruderi dell’antico borgo di Portesone. A 138m sul livello del mare questo antico villaggio agricolo-pastorale presenta poche case diroccate, soffocate dalla folta vegetazione, ma la struttura del paese è ancora visibile.
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La storia documentata di Barbazzano è rintracciabile dall'anno 1152 all'anno 1584.Il borgo fortificato,compare costantemente in simbiosi con il castello di Ameglia con il quale condivide le sorti e la storia.
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San Lorenzo del Carpione
Per raggiungere questo luogo, da Lerici dirigetevi verso Romito Magra. In località Guercio imboccate la strada per San Lorenzo (si trova alla vostra destra, provenendo da Lerici). Dopo aver passato l'indicazione di un tempio buddista, arriverete ad una casa ed un parcheggio. A pochi metri ci saranno i resti della chiesa, e successivamente vederete su un sentiero anche il complesso megalitico
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Riparato e nascosto dal mare, San Lorenzo del Caprione è stato il rifugio dei lericini al tempo delle incursioni saracene dell’alto medioevo. Poco si conosce del borgo e della sua fine se non che nel XVI secolo , all’epoca del Giustiniani, contava ancora 100 fuochi. La chiesa, ultima testimonianza dell’antico borgo, è citata in documenti del 1100 (Archivio Vescovile di Sarzana) e nei Registri Vaticani delle decime dell’anno 1296/7 dipendente dalla chiesa madre di Trebbiano ( Ubaldo Formentini). La pianta è rettangolare e termina con abside semicircolare. La sua più grande particolarità a giudicare dalle opere rimaste, consiste nel campanile accorpato nella struttura muraria della chiesa
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Alta Via del Golfo della Spezia
Descrizione: L'Alta Via del Golfo (AVG) è un itinerario trekking percorribile in 3 giorni. Il percorso inizia a Bocca di Magra e termina a Portovenere, attraversando l’arco collinare del Golfo della Spezia all'interno del Parco Regionale di Montemarcello-Magra e del Parco Regionale di Portovenere.
I comuni interessati al percorso sono sei: Ameglia, Lerici, Arcola, Vezzano Ligure, La Spezia, Portovenere.
L'itinerario seguendo crinali collinari o a mezzacosta permette di godere sempre di un panorama eccezionale.
L’AVG ha una lunghezza di circa 44 km con un dislivello complessivo di 1.800 m.
Tappe: Il percorso può essere coperto in 3 tappe, per un totale di circa 22 ore:
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1° tappa: Bocca di Magra / Pietralba (Baccano) (7 ore circa).
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2° tappa: Pietralba / La Foce (8 ore e 30' circa).
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3° tappa: La Foce / Portovenere (6 ore e 30' circa).
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