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Il senso atavico del Parco Naturale Regionale di Montemarcello-Magra-Vara
- 30/10/2024 Alessandro Poletti
I 2 Parchi che nascono nel 1982 e nel 1984 in Provincia della Spezia, cioè il Parco Fluviale della Magra (comprensivo del Vara) e il Parco di Montemarcello, affondano le loro radici nella condizione in cui versano all'epoca due territori contigui, che poi diverranno difatti un unico Parco, a causa di attività antropiche aggressive. Infatti l'area del Magra, importante territorio di passo avifaunistico assieme al Promontorio di Montemarcello, già testimoniato a fine XIX Secolo, era vittima da decenni di escavazioni selvagge a scopo edilizio o meramente riempitivo del rilevato autostradale, mentre il promontorio era vittima degli appetiti costruttivi di case vacanza che iniziavano a colpire non solo il versante a mare, ma anche quello di di Bocca di Magra. Il promontorio aveva già attraversato una sua trasformazione, avendo attraversato una fase di transizione vedendo l'aumento del bosco, in buona parte già maturo come in località tipo Montemurlo e Vallestrieri, e in altre con vegetazione pioniera come i boschi termofili di Pino d'Aleppo, che erano risaliti dalle falesie con l'abbandono, e oggi sostituiti dall'avanzare della Lecceta; questo mentre sul lato vallivo a nord est si passava dalla Pineta a Pino marittimo frutto di impianti a naturale bosco mesofilo di Fagacee, Carpini e Ornielli. Se il fiume continuava a subire attività come la nautica o l frantumazione di interi provenienti da fuori, anche in aree assolutamente non idonee, il promontorio da allora si arricchiva di sempre maggiori essenze vegetali e quindi di biodiversità, anche animale: quaranta anni sono tantissimi, e molti boschi erano già in avanzata fase di maturazione da prima. Subentrato nel 1996 il nuovo Parco di Montemarcello – Magra, poi anche Vara, si tentava comunque il censimento delle aree incolte, recuperabili all'agricoltura; ciò avveniva molti anni fa e, visto che per leggi Nazionale e Regionale un terreno, per essere incolto, non deve superare i 15 anni di abbandono, quei terreni ormai dovrebbero essere anche loro boschi a tutti gli effetti... Di certo non possono essere trattati come incolti quei terreni che erano boscati già da molti decenni prima che fosse costituito il Parco del 1984, cosa che non vuole entrare purtroppo in testa a certi Amministratori locali; inoltre nel Parco di Montemarcello, fin dal 1984, esistevano valori floristici protetti ai sensi di una Legge Regionale di quello stesso anno. In ogni caso sia il fiume, nonostante i disturbi di Darsene e Rimessaggi, e della frantumazione di inerti, che il Monte Caprione, erano talmente ricchi di valori naturalistici da proteggere ai sensi della normativa Europea Habitat, che entrambe sono stati proclamati prima Siti d'interesse Comunitario e poi Zone Speciali di Conservazione, con ulteriori limitazioni oltre quelle del Piano di Parco del 2001. Entrambe i vecchi Parchi, poi fusi in uno nel 1996, hanno visto negli anni un avanzamento dell'indice di naturalità, il fiume, nonostante i disturbi non combattuti a sufficienza dalle Amministrazioni, ha visto il ricostituirsi di un ecosistema pregiato, sia pure salmastro negli ultimi 8 km e il parziale rimboschimento delle golene, mentre il promontorio ha dovuto combattere solo le cattive intenzioni avanzate da privati acquirenti sostenuti dalle mene di alcuni Amministratori. Per questi motivi detesto e contrasto chi avanza l'idea che il Parco di Montemarcello – Magra – Vara sia un "non sense", un ostacolo a un presunto sviluppo dalle sorti inarrestabili e progressive, quando l'unico sviluppo possibile è quello consentito dai vincoli del Parco e della ZSC, vero binario su cui può correre la locomotiva dello sviluppo ecosostenibile.
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Pontili Si, Pontili No, Pontili un Cappero!
- Giovanni Cortelezzi 20/08/2024
Riemerge, in questi ultimi tempi, il progetto di "Riqualificazione degli ormeggi con l'installazione di pontili galleggianti nella rada di Lerici" Progetto che dopo un lungo e annoso percorso a zig-zag è stato presentato in forma "definitiva" il 24/08/2023 al Ministero dell'Ambiente e delle Sicurezza Energetica (MASE) per la verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) In pochi avranno letto il progetto nell'ultima sua stesura, ancora meno le osservazioni fatte e, dal tono degli articoli comparsi in queste ultime settimane sui quotidiani, nessuno della Giunta Comunale ha letto il parere della commissione Ministeriale (per i più curiosi: Parere n. 902 del 24 novembre 2023 a questo link https://va.mite.gov.it/File/Documento/947937 da pagina 21 a pagina 25) La commissione Ministeriale oltre ad accertare che il progetto va sottoposto alla Valutazione di Impatto Ambientale, rileva che (pagina 21) "... La Commissione ritiene che gli elaborati progettuali presentati, pur fornendo una buona descrizione generale delle opere che il Proponente intende realizzare, manchino dell'analisi e descrizione di alcuni aspetti fondamentali per la valutazione dei potenziali effetti ambientali, fra cui la cantierizzazione e le ragionevoli alternative; inoltre, evidenzia che il Proponente dichiara altresì che con la nuova disposizione si realizzeranno n. 28 nuovi posti barca con un aumento della concessione di 1.596,00 m2 rispetto ai 45.968,00 m2 attuali per complessivi 47.564,00 m2, con un aumento del 3,5% circa dello specchio acqueo richiesto in concessione rispetto all'attuale. ..."
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Giardini di Lerici, il costo del non fare
- Giovanni Cortelezzi 10/07/2024
“Il modo migliore di trattare le questioni ambientali è quello di assicurare la partecipazione di tutti i cittadini interessati, ai diversi livelli”. E’ così che il decimo principio della Dichiarazione di Rio sull’Ambiente e lo Sviluppo (1992) stabilisce l’inestricabile relazione tra trasparenza, sensibilizzazione, accesso agli atti amministrativi e partecipazione ai processi decisionali. Nel marzo del 2022 sono entrate in vigore le modifiche apportate alla nostra Costituzione in materia di tutela dell’ambiente. Nei Principi Fondamentali, all’art.9 “… La Repubblica … tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”, è stato aggiunto “tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali” (compresi i passeracei che nidificano sugli alberi e nei cespugli). Nella parte “Diritti e doveri dei Cittadini”, l’articolo 41 è stato così modificato “L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all'ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. … “. Costituzione alla quale si deve prestare esplicito giuramento, quando, con mandato di rappresentanza, si accede, pro tempore, ad amministrare la cosa pubblica. Tra i beni, materiali e immateriali, che costituiscono il patrimonio pubblico e collettivo, il verde urbano, pubblico e privato, ne è parte importante. Del verde urbano la componente arborea è la parte più significativa per il suo valore paesaggistico, storico, culturale, sociale e ambientale.
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Lerici e le sue spiagge
- 19/02/2024 Elia De Carlo
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Nelle politiche attuate per la protezione del territorio, ci sono vari problemi che, da Cittadino interessato ai problemi ambientali/paesaggistici di Lerici, non hanno alcunché di inerente al patrimonio paesaggistico del nostro territorio; anzi, sono tutti fuorché praticabili. I cittadini hanno diritto a cogliere questo lato del loro territorio, anche l'aspetto più "selvaggio", senza doversene tirare indietro: anche la falesia può essere fonte di arricchimento interiore. Posso capire che ci sia volontà di salvaguardare i cittadini dai pericoli, ma sono questioni che devono essere risolte con gli enti interessanti. La spiaggia può essere salvaguardata senza essere stravolta totalmente nella sua essenza. Una salvaguardia completa e soddisfacente, seguendo anche le giuste accortezze, può essere una zona di natura "pura e limpida" sia per i turisti accorati, sia per i cittadini di buon cuore. Nel profondo possiamo capire che le spiaggette di San Giorgio sono un unicum, da più punti di vista: un paesaggio, oltre ad essere fonte di ricordo, è anche un luogo dove meditare sul nostro presente. Nella pittura cinese, il pittore, quando rappresentava una paesaggio, sentiva un movimento che va dal soggetto all'oggetto: questo si chiama "xing". Questo slancio unisce l'uomo con l'universo vivente circostante. Basta vedere le rappresentazione pittoriche del nostro territorio per vedere quanti artisti sono riusciti a sentire questo intimo slancio. Ma questo dinamismo, sempre in continuo movimento e mai costante, va mantenuto con una serie analisi del nostro territorio, sia dal punto di vista paesaggistico-culturale sia dal punto di vista scientifico: sia il territorio sia l'uomo devono essere colti nella loro trasformazione reciproca e di comune transfigurazione: una prospettiva "sentimento-paesaggio" fa dialogare l'uomo e la Natura. Un borgo, per essere borgo, deve essere circondata da una sua zona selvaggia: l'una completa l'altro. Se ci circondassimo solo di cemento, potremmo anche definirci paesone a questo punto, se non la continuazione di una città. Così, la visione puramente antropocentrica non ci porterà a nulla se non l'abbattimento di ciò che abbiamo più caro e a travolgimenti che coinvolgerà tutto il futuro dei nostri discendenti.
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Buon Anno Lerici
- 01/01/2024 Giovanni Cortelezzi
Lerici è una piccola cittadina un po’ sparpagliata nelle sue frazioni lungo la costa e la collina, in un contesto paesaggistico unico e caratteristico. Una cittadina delicata e fragile negli aspetti che la caratterizzano, che ne costituiscono l’identità, il valore storico, culturale, sociale e quindi economico. Una cittadina storicamente meta di un consistente turismo d’affezione capace di interagire con la comunità locale, una comunità attiva che, sino ad ora, ha saputo accogliere e al contempo preservare la cultura del territorio. Per le sue proprie particolarità e storia, Lerici ha bisogno, forse più di altri luoghi, di attenzione, cura e una capacità di governo rispettosa e lungimirante in un momento, come questo, di regressione e di grandi sfide. In 10 anni abbiamo perso più del 10% della popolazione residente, passando da 10435 del 2014 agli attuali 9361 del luglio 2023. Una perdita decisamente superiore al dato regionale -5,19%, e al dato nazionale -2,88% (elaborato da dati ISTAT – Popolazione e famiglie). L’aspetto più critico è l’indice di vecchiaia (il numero di anziani sopra i 65 anni ogni 100 giovani sotto i 15), indice che per Lerici vale 414 contro una media nazionale di 187 (ISTAT 2022) e l’indice di dipendenza (il rapporto percentuale tra la popolazione in età non attiva (0-14 anni e oltre 64 anni) e la popolazione attiva (15-64 anni)) , percentuale che per Lerici è del 78,7%, ben più alta della media nazionale che è del 57,5% Una fotografia che rileva una comunità che si sta drammaticamente impoverendo in termini quantitativi e qualitativi e rivela la mancanza o quanto meno l’inefficacia degli indirizzi politici adottati negli ultimi anni. Curiosando nella sezione “ISTAT - Abitazioni”, dati del 2021, delle 10322 abitazioni a Lerici risultano occupate stabilmente solo 5168, circa la metà. Sempre curiosando nei dati pubblicati dall’ACI, al 31/12/2022 a Lerici risulta un parco circolante di 6020 autovetture, erano 5861 nel 2014, solo 159 auto in più in 10 anni! I dati giocano un ruolo fondamentale nella pianificazione strategica di un territorio. La raccolta, l’analisi e la loro interpretazione forniscono informazioni fondamentali per comprendere la situazione attuale, individuare le tendenze, prendere decisioni opportune, prevedere scenari e cambiamenti, sviluppare, adattare, rivedere strategie di intervento e pianificazione. La politica locale, sedotta e distratta da grandi progetti il cui bisogno e fattibilità è ancora tutto da verificare, come la recente richiesta di revisione del “progetto Pontili” da parte del Ministero, si è dimenticata la cura e la manutenzione dell’esistente con perdite enormi in termini di credibilità, reputazione e attrattività: il costo del “non fare”. A questo si aggiunge una progressiva perdita e degrado di luoghi e spazi pubblici - vitali per la vita di relazione - e l’incapacità di creare azioni interlocutorie e collaborative con il sociale, in particolare con quella base più attiva e consapevole che si manifesta nelle associazioni e nei comitati cittadini. La posta in gioco è molto alta! Sotto la pressione degli effetti causati dal cambiamento climatico e dall’instabilità sociale ed economica in corso ogni errore di valutazione può avere effetti drammatici. Occorre sviluppare la capacità di lavorare insieme in modo sinergico, combinando e sommando competenze, conoscenze e prospettive ed è fondamentale fare emergere l’intelligenza collettiva attraverso processi partecipativi che coinvolgano cittadini, comunità e organizzazioni nella pianificazione, nella progettazione e nello sviluppo di azioni e soluzioni. Occorre anche procedere nella direzione della sostenibilità ambientale, sociale, economica. Lo dobbiamo alle nuove generazioni! Ed è in questa logica che opera il nostro circolo di Legambiente. Con la nostra attività, cerchiamo, oltre a mantenere un presidio territoriale per la tutela dell’ambiente in cui viviamo, anche di generare/rigenerare i presupposti di una partecipazione attiva e collettiva nella pianificazione e nella gestione della cosa pubblica. Dalla partecipazione attiva a campagne e progetti nazionali e internazionali come “Puliamo il mondo”, “Save the Bees”, “La Festa dell’Albero”, “Life Terra” ad azioni di Educazione e Formazione con “Didattica all’Aperto” e interventi di educazione civica e ambientale nelle scuole. Interveniamo sui temi dello sviluppo sostenibile come “Rinnovabili e transizione energetica”, “Rifiuti e Economia circolare”, “rigenerazione urbana”, “Aree Naturali Protette” organizzando conferenze, facendo una informazione di qualità, stimolando la partecipazione ed il coinvolgimento delle persone, delle comunità e delle istituzioni. Facciamo attività di analisi e denuncia di abusi e illeciti sul ciclo dei rifiuti, sull’abusivismo edilizio, sul consumo di suolo, sull’aggressione e predazione del capitale naturale e dei beni comuni. Ci siamo da molti anni e, con l’aiuto di tutti, ci saremo anche nel nuovo anno che sta per arrivare. Buon Anno Lerici
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Giornata Nazionale degli Alberi
- G.Cortelezzi - 21 Novembre 2023
Didattica all’aperto per la “Giornata Nazionale degli Alberi” All’aperto si impara meglio!
Muoversi in uno spazio aperto favorisce il contatto con la realtà, la capacità di osservazione, la curiosità, le capacità cognitive, l’intelligenza e la scoperta di cose nuove Il circolo di Legambiente Lerici, in occasione della “Giornata Nazionale degli Alberi” ha organizzato insieme all’Istituto Comprensivo di Lerici una lezione di scienze naturali all’aperto, alla quale hanno partecipato più di sessanta alunni/e della scuola media accompagnati dalle loro insegnanti. Lo spazio prescelto è stato quello degli storici giardini del lungomare lericino, giardini disegnati all’inizio del secolo scorso da famoso architetto Franco Oliva.
La Giornata Nazionale degli Alberi è stata istituita con la Legge 10 del 2013 che quest’anno compie 10 anni. L’articolo 1 di tale Legge recita “… il Ministero dell’ambiente … realizza nelle scuole di ogni ordine e grado … iniziative per promuovere la conoscenza dell'ecosistema boschivo, il rispetto delle specie arboree ai fini dell'equilibrio tra comunità umana e ambiente naturale, l'educazione civica ed ambientale sulla legislazione vigente, nonché per stimolare un comportamento quotidiano sostenibile al fine della conservazione delle biodiversità … “.
Nell’articolo 2 viene stabilito l’obbligo, per i comuni sopra i 15000 abitanti, di porre a dimora un albero per ogni neonato residente e per ciascun minore adottato. La stessa legge promuove (Art.6) lo sviluppo e l’incremento delle aree verdi urbane e articola la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale (Art.7). Studi passati e recenti ci dicono che gli alberi e la vegetazione in genere migliorano la qualità della vita nei centri urbani. La presenza e l’accessibilità degli spazi verdi sono requisiti fondamentali per città sane, sostenibili ed inclusive. Vivere vicino a spazi verdi riduce i problemi di salute e migliora lo stato fisico e psichico. I benefici che un albero adulto in ambito urbano può dare sono molteplici, dal miglioramento del microclima, specialmente in estate, alla cattura della CO2, dalla purificazione dell’aria (compreso l’abbattimento delle polveri sottili) alla riduzione del rumore. Ottocento metri quadri di terreno con una copertura vegetale del 30% assorbono attraverso il processo di traspirazione circa 1,2 milioni di Kilo calorie che altrimenti sarebbero cedute all’ambiente. Alberi curati e rispettati educano alla bellezza e invitano alla socializzazione.
Chi può negare il piacere di conversare alla fresca ombra di un albero in un caldo pomeriggio d’estate? Benefici non solo fisici dunque, ma anche economici, estetici e culturali, psicologici e sociali. La lezione ai giardini ha avuto come tema le foglie degli alberi e i servizi ecosistemici che forniscono. Rientrati nel piccolo giardino del plesso della “Poggi” che ospita le classi medie e dell’infanzia, insieme ai bambini della materna, abbiamo dato il nostro contributo alla Giornata Nazionale degli Alberi, mettendo a dimora un piccolo ciliegio selvatico, che farà fiori per le api e frutti per la felicità di passeri e merli.
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Didattica all'aperto tra i giardini di Lerici
- G.Cortelezzi - 22 maggio 2023
il lungomare si è popolato di studenti e insegnanti trasformando i giardini pubblici di Lerici in una vera e propria aula laboratorio. Un’ultima passeggiata didattica, prima della fine della scuola, organizzata dal nostro circolo di Legambiente con la collaborazione della sezione LIPU di La Spezia per conoscere l’avifauna urbana, i loro habitat e la loro capacità di convivenza e adattamento con le attività umane I giardini del lungomare, nella loro maturità e consistenza, oltre ad offrire salute, benessere e socializzazione ai cittadini, nella loro ricchezza di alberi, arbusti e aree verdi, creano un habitat ideale per un’ampia varietà di specie di uccelli. Alcuni si possono osservare direttamente, come piccioni, merli, passeri, tortore, pettirossi, fringuelli, di altri, più schivi, coglierne il canto e i richiami. Una fauna variegata e complessa bene adattata alle condizioni di vita cittadina che, oltre ad offrire una piacevole esperienza di convivenza, svolge un ruolo importante nell’equilibrio ecologico urbano, dal controllo sugli insetti alla propagazione di semi. I giardini pubblici offrono possibilità di nidificazione, di riparo, di rifugio o anche solo di una sosta sicura per gli uccelli migratori. A noi il compito di mantenere questi luoghi sani e rigogliosi, conservando gli ecosistemi e tutelando la biodiversità che costituisce questi ambienti, mettendo in atto politiche manutentive e conservative rispettose dei cicli naturali, dalle fioriture ai periodi di nidificazione.
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Aiutaci a raggiungere questi obiettivi! Scarica il modulo di raccolta firme e raccogli adesioni!
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Per una corretta Gestione del Verde Pubblico e Privato
LEGAMBIENTE Lerici Avvia una raccolta firme a sostegno della seguente petizione:
- Chiediamo che il Comune di Lerici adotti un Regolamento del Verde e del Paesaggio Urbano redatto in conformità ai principi sanciti dall’articolo 9 della Costituzione, dal DLgs 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), dal DLgs 152/2006 (Codice dell’Ambiente) dal D.Lgs 10/2013 (Norme per lo sviluppo delle aree verdi urbane ) dalla Convenzione Europea del Paesaggio, e dall’Agenda2030 dell’ONU.
- Il patrimonio vegetale è una componente strutturale del paesaggio e, come bene comune, va tutelato in relazione all’indiscutibile valore per l’ambiente, la biodiversità, gli ecosistemi. Va tutelato per l’igiene dell’aria, dell’acqua e del suolo, per il benessere delle persone che in questi territori abitano, vivono e lavorano, per le ricadute sociali, ricreative, culturali e didattiche, ed anche economiche come valore intrinseco del nostro territorio.
- Chiediamo dunque che il Comune di Lerici inserisca il “Piano Comunale del Verde” come strumento strategico nella pianificazione urbanistica locale, per una ampia e corretta attuazione della Dlgs 10/2013, per il disposto costituzionale, per gli impegni presi in sede di Unione Europea e ONU.
- Chiediamo che i processi progettuali, decisionali e di controllo avvengano con la partecipazione attiva di singoli cittadini, delle parti sociali e dei gruppi di espressione della società civile.
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La Sovraintendenza sospende il taglio dei pini sul lungomare
- Giovanni Cortelezzi 02/12/2022
Da alcuni giorni gira voce dell’imminente abbattimento di 9 (NOVE) conifere che caratterizzano il lungomare lericino tra i due pontili. Si apprende che l’abbattimento sarebbe funzionale ad un ipotetico quanto sconosciuto progetto di riassetto dei giardini pubblici di Lerici. Nella relazione agronomica di questo progetto definito “Manutenzione straordinaria del lungomare Vassallo” (relazione del 10/10/2022) si fa riferimento ad un altro ipotetico quanto altrettanto sconosciuto progetto di “riqualificazione architettonica dei giardini” che prevede l’abbattimento delle nove conifere d’alto fusto per fare posto a un secondo “parco giochi” a prescindere dallo stato di salute e stabilità delle piante.
Un provvidenziale quanto repentino intervento della Sovraintendenza - l’area interessata è soggetta a vincolo paesaggistico di insieme - ha immediatamente bloccato i lavori di taglio, chiesto ragguagli sulla consistenza dei progetti e la predisposizione di una indagine strumentale sulla stabilità delle piante interessate (nella relazione agronomica la valutazione era stata fatta “ad occhio”).
Tra gli alberi destinati all’abbattimento è compreso il magnifico cipresso esotico, esemplare segnalato al Ministero come albero monumentale, figura centrale del piccolo “bosco urbano” che separa il passeggio lungomare dal parcheggio delle moto.
Proprio nel marzo di quest’anno sono entrate in vigore le modifiche apportate alla nostra Costituzione in materia di tutela dell’ambiente. Nei Principi Fondamentali, all’art.9 “… La Repubblica … tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”, è stato aggiunto “tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali” (compresi i passeracei che nidificano sugli alberi e nei cespugli). Nella parte “Diritti e doveri dei Cittadini”, l’articolo 41 è stato così modificato “L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all'ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. … “. Costituzione alla quale si deve prestare esplicito giuramento, quando, con mandato di rappresentanza, si accede, pro tempore, ad amministrare la cosa pubblica. Tra i beni, materiali e immateriali, che costituiscono il patrimonio pubblico e collettivo, il verde urbano, pubblico e privato, ne è parte importante. Del verde urbano la componente arborea è la parte più significativa per il suo valore paesaggistico, storico, culturale, sociale e ambientale. Gli alberi costituiscono un sistema vivente in continua evoluzione che va considerato e rispettato e che richiede una costante attività di monitoraggio, manutenzione, valorizzazione e tutela. Tale gestione deve tenere in debita considerazione sia la sicurezza dei cittadini sia l'opportunità di mantenere inalterate le capacita bioecologiche, funzionali, paesaggistiche e ornamentali dell’insieme arboreo, rispettando le aspettative, gli interessi e la salute di tutta la collettività. Questo ultimo fatto mette in luce, nel migliore dei casi, scarse sensibilità e cultura nella gestione del verde pubblico. Per questo LEGAMBIENTE Lerici ha iniziato una raccolta di firme con la quale si chiede al Comune di dotarsi di un Piano Comunale del Verde come strumento strategico e di un Regolamento del Verde come strumento operativo in modo da dare una ampia e corretta attuazione al disposto normativo e legislativo nazionale. LEGAMBIENTE Lerici chiede anche che tali processi, progettuali, decisionali e di controllo avvengano in modo trasparente e con la più ampia e attiva partecipazione dei cittadini, delle parti sociali, delle associazioni.
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Cura e gestione del patrimonio arboreo cittadino
- Giovanni Cortelezzi 08/10/2021
Una gestione armoniosa del verde cittadino per una Lerici più sana e più vivibile
Numerose sono le funzioni del verde urbano da quella ecologica, ambientale, salutistica e protettiva a quella sociale, ricreativa, culturale e didattica, e, non ultima, quella economica come valore intrinseco del territorio. Abbiamo la fortuna e il privilegio di essere in un parco naturale e di avere zone speciali di conservazione, ZSC, con flora e fauna di eccezionale valore naturalistico. Lo stesso stemma di Lerici espone un rigoglioso leccio. Il patrimonio arboreo del nostro comune costituisce una parte predominante del verde urbano per il suo valore paesaggistico, storico, ambientale e come tale fortemente identitario dei luoghi e della cultura. Differenziato per specie, età, dimensione, il patrimonio arboreo cittadino rappresenta un organismo vivo che cresce e si modifica costantemente, un sistema complesso che necessita di una costante attività di osservazione, cura, tutela e valorizzazione in tutti i suoi aspetti sia funzionali sia eco-sistemici (regolatore del clima locale, mantenimento della qualità dell'aria, abbattimento del rumore, regolatore del ciclo dell'acqua, mantenimento della stabilità del suolo, creazione di habitat idonei alla conservazione della biodiversità ...) Abbiamo bisogno degli alberi per avere città più sane, più attrattive, più belle, più vivibili e meglio tenute risparmiando sulla spesa. Abbiamo bisogno degli alberi per ridurre il rischio di catastrofi, conservare la biodiversità, per avere attività agricole sane e un ambiente confortevole. La gestione sostenibile dell'ambiente è una delle priorità assolute per le politiche internazionali, nazionali e locali e quindi per ogni singolo cittadino che sempre più si sente e si deve sentire coinvolto direttamente nei processi di gestione dell'ambiente in cui vive. A livello internazionale la normativa si è evoluta rapidamente sulla spinta delle varie conferenze internazionali, Stoccolma 1972 sull'ambiente umano, Rio de Janeiro 1992 – Agenda 21 ambiente e sviluppo, Kyoto 1997 – COP3, Johannesburg 2002 – sviluppo sostenibile, Parigi 2015 - COP21, la recente Agenda2020 dell'ONU del 2015, i Piani pluriannuali di Azione Ambientale (PAA) dell'Unione Europea. A livello nazionale con il nuovo assetto costituzionale (legge 3/2001) allo Stato viene data la competenza esclusiva sulla tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali (Art.117) La normativa nazionale si articola sulla legge 152/2006 il c.d. Codice dell'Ambiente continuamente aggiornato e la legge 10/2013 "Norme per lo sviluppo delle aree verdi urbane" unico ed importante punto di riferimento per affrontare il problema della gestione del verde urbano. Nell'ultima legge di bilancio (178/2020) viene istituita, a sostegno della normativa in vigore, la "Fondazione per il futuro delle città", con una cospicua dote finanziaria, finalizzata all'incremento del verde urbano. E' in questo contesto che le amministrazioni locali, anche i piccoli comuni come Lerici, si devono muovere mettendo ordine e competenza nella gestione del verde urbano, sia pubblico che privato. E' necessario e urgente per uno sviluppo armonioso del nostro territorio che negli strumenti di pianificazione strategica venga inserito il "Piano Comunale del Verde", procedendo da subito con il censimento del patrimonio arboreo e arbustivo, è necessario che nei capitolati sulla manutenzione del verde, e non solo, vengano rispettati i criteri ambientali minimi, CAM, come prescritto nel codice degli appalti. E' necessario e urgente promuovere un'attenta politica del verde che incida positivamente sull'ecosistema urbano, stimoli la socialità, migliori la qualità degli spazi pubblici, e, in generale la qualità di vita della Comunità.
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Navi e Motori
- Giovanni Cortelezzi 14/02/2021
Qualche settimana fa, passeggiando lungo le colline, godendo del paesaggio in una delle poche giornate di sole che hanno inframezzato questo lungo periodo di pioggia, ho contato, ferme nel golfo, cinque navi da crociera con i loro comignoli fumanti che, con la brezza, portano verso terra il loro carico di monossidi, perossidi e impalpabili pulviscoli. Scorrendo l’ultimo rapporto annuale della Federazione Europea Trasporti e Ambiente (T&E), con brevi interpolazioni si deduce che queste grandi navi consumano, da ferme, una media di 5-6 tonnellate all’ora di carburante, nafta o gasolio che sia. Leggevo giusto in questi giorni di un amministratore locale preoccupato dei fumi di quattro piccoli motori fuoribordo in dotazione ai barchini che fanno il servizio stagionale agli ormeggi nella rada di Lerici. Giusta considerazione, facilmente risolvibile, se si vuole, con propulsori elettrici e magari cogliere l’occasione per migliorare il servizio. Colpisce però la drammatica incompetenza nella valutazione del rischio incompetenza che si riverbera poi nella mancanza di azioni a tutela della natura, dell’ambiente e del paesaggio. Abbiamo a che fare, quotidianamente, con le grandi e piccole conseguenze del cambiamento climatico. Fatti molto spesso drammatici con danni economici ingenti alle cose, all’ambiente e con numerose perdite di vite, anche umane. L’ultimo rapporto Global Climate Risk Index pone, nel periodo 2000-2019, l’Italia al 22mo posto con 20 mila morti e 30 miliardi di danni, con una tendenza di crescita del 9%. In ogni parte del mondo, così come nel nostro golfo, si presentano fenomeni meteorologici che per intensità continuiamo a chiamare estremi ma che per frequenza stanno diventando la norma. Nelle previsioni di un recente studio di ENEA, presentato nel 2019 agli amministratori locali, si parla di un innalzamento del livello del mare, nel golfo di Spezia, di 30 centimetri entro il 2050 e oltre il metro entro il 2100. In questo scenario viene riproposto un progetto di pontili galleggianti nato con i criteri di trent’anni fa, rimaneggiato e imbruttito nel tempo, e, in piena crisi sanitaria con i risvolti economici e sociali che conosciamo, a tale progetto viene pure data una priorità quasi assoluta. Ce n’è bisogno? Il rapporto annuale del MIT (Ministero Infrastruttura e Trasporti) sulla nautica da diporto registra, per la Liguria, un indice di affollamento dei posti barca disponibili del 74%, più che accettabile! Le premesse non sono buone. In questi anni abbiamo visto fallire nel nostro Comune la tanto decantata politica di residenzialità, il piano strategico sulla gestione dei rifiuti arenarsi in dispute legali, abbiamo visto depauperare il patrimonio arboreo, un salutare boschetto di pini, unico nel suo genere e fondamentale componente di paesaggio urbano, lasciare il posto ad una spettrale e anonima piazza. L’icona di Lerici, il Castello, lasciato senza cura. Ci viene presentato un progetto che prevede una fila di gabinetti vista mare praticamente in piazza, la copertura con pontili galleggianti di un terzo della rada, e, in mare, più di quattromila tonnellate di corpi morti in cemento, un colpo di grazia all’ecosistema urbano e marino di Lerici. In territorio comunale abbiamo il distretto di Pertusola/Muggiano, a ridosso della diga foranea, riguardo al quale il Piano Urbanistico Comunale tutt’ora vigente prevede un utilizzo turistico, ricreativo e di servizio compresa la creazione di un porticciolo. A questo si somma l’acquisizione, con il federalismo demaniale, dell’area dei Pianelloni e Santa Teresa. Perché non se ne parla?
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Pontili? No Grazie!
Attualmente Lerici si affaccia su una rada (perchè appunto trattasi di rada, non porto) piccola e gradevolmente vissuta , dove coesistono attività diverse per funzione e tutte di contenute dimensioni: il mercato del pesce, i relativi pescherecci, i servizi a terra per le barche, i 2 piccoli pontili per i traghetti, il pontile del circolo Erix, anch'esso limitato nella lunghezza e così via. Il risultato è una notevole piacevolezza del luogo, la cui varietà di elementi costituisce quel mosaico prezioso per il paesaggio e la vita della comunità. Purtroppo negli anni le barche in mare sono aumentate a dismisura, e per risolvere il problema invece di affrontare la concreta riduzione del numero di gavitelli, si mette mano ai famosi pontili Se ne parla almeno da 30 anni, ma se finora erano rimaste parole questa amministrazione pare decisa a realizzarli, in nome “dell'ordine e della razionalizzazione” degli spazi. Ed ecco che verranno posizionati pontili per centinaia di metri, per ospitare un terzo delle barche ora a gavitello, 420 su 1200. La foto,riveniente dal progetto presentato al Comune un anno fa, mostra bene la sproporzione tra le dimensioni del Castello e l'enormità del progetto . A ciò si aggiungano 8 cabine per i servizi igienici, previsti sulla scogliera tra i due attuali pontili dei vaporetti, proprio fronte mare. Per l'ancoraggio, sono previsti 4160 tonnellate (ripeto 4160 ton) di corpi morti in cemento, che ridurranno ulteriormente il ricambio d'acqua, già ora ridotto a causa dell'insabbiamento progressivo.
La densità di barche davanti al cuore del paese creerà un intenso traffico di persone dove già ora insiste la fermata del bus, il mercato settimanale, lo spazio per passeggiare. Inoltre la comodità della barca al pontile, servita di acqua e luce, farà sì che molte di quelle più grandi verranno utilizzate come “seconde case” , e poiché la maggior parte della flottiglia italiana è vecchia e non dotata di serbatoio per le acque nere, si può immaginare cosa diventerà lo specchio di mare dove ora si può ancora andare a fare un bagno.
Altro punto:
nonostante le 4160 tonn.di corpi morti, non è affatto certo che ad una libecciata forte (ed a causa del cambiamento climatico se ne prevedono sempre di più) non si producano cospicui danni , per cui è lecito ipotizzare magari ulteriori rinforzi di sicurezza tipo diga frangiflutti che chiuderà definitivamente la rada. Ma veramente la comodità di 400 proprietari di barca vale lo snaturamento di un borgo che finora in qualche modo ha mantenuto il suo fascino? Moltissimi cittadini esprimono il loro dissenso ( compresi proprietari di barca, consapevoli della rovina del paesaggio ) attraverso una raccolta firme ancora in corso organizzata dalla Soc. Marittima e Legambiente Lerici.
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Parcheggio alla rotonda di Lerici, uno spot elettorale
Leggiamo di idee e proponimenti, esposti con l’enfasi tipica della campagna elettorale, di dotare la Città di Lerici di parcheggi sotterranei un po’ ovunque. Progetti senza una manifesta strategia di riferimento e soprattutto senza alcuna analisi dei reali bisogni dei cittadini e nessuna analisi di prospettiva sulle richieste di mobilità in termini di servizi e di infrastrutture. La pandemia da COVID-19 ha drammaticamente e velocemente cambiato bisogni e abitudini che già premono sugli attuali assetti sociali e economici. Pressione che si amplificherà anche già nel breve periodo. Ne vediamo gli effetti con la didattica a distanza, il lavoro da casa, la mobilità individuale condivisa (auto, scooter, biciclette elettriche, monopattini), pressione che interesserà in modo sempre più evidente anche e forse soprattutto l’assetto urbano (servizi alle persone, negozi e servizi di prossimità, più casa meno ufficio, più natura, più spazio pubblico e luoghi di socialità). Si stanno affacciando, anche nel settore turistico, le nuove generazioni del 2000 che portano valori, modelli e comportamenti nuovi e innovativi. Come prepararci? Ritengo che Lerici abbia innanzitutto bisogno di cura per quello che è e così come è! Una cura che deve partire dagli spazi pubblici e condivisi, che devono essere puliti, gradevoli, fruibili, amabili ed amati. Una cura che deve rispettare e valorizzare la storia dei luoghi e delle persone che la animano, del suo patrimonio culturale della sua capacità di accogliere ed ospitare. Pensare di stravolgere questi luoghi con progetti invasivi, aprire cantieri che popoleranno le strade di camion e betoniere per anni con polvere e rumore, gonfiandosi il petto con le parole e svuotando l’anima dai sentimenti, è fuori dal tempo. Le auto non guardano le vetrine! Riempire il centro cittadino di automobili e soffocare la rada con pontili galleggianti è uno scenario da terminal turistico non da viva, sana e accogliente città costiera. Togliere spazi ai giochi dei bambini, alle amichevoli relazioni degli anziani, alle innumerevoli connessioni sociali che un fresco lungomare generosamente offre è un fallimento sociale ed economico.
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Palmaria: la più grande isola della Liguria
Nel 1997, l’isola Palmaria (1,89 Km quadrati), insieme alle altre isole Tino e Tinetto, Porto Venere e le Cinque Terre è stata inserita tra i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.
Dal 2007 è parte del Parco Naturale Regionale di Porto Venere. E' sito di interesse comunitario, SIC, identificato dalla direttiva Habitat con il preciso scopo di contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio ed è parte di Rete Natura 2000. E' inserita in un'area di tutela marina per la ricchezza di specie, animali e vegetali e habitat.
Su tutto questo incombe un progetto di "valorizzazione e riqualificazione" tipicamente speculativo volto a sfruttare e degradare un patrimonio naturale, un bene di tutti. Il masterplan presentato a metà maggio di quest'anno vede l'Isola come un panettone da fare a fette. Un Progetto arido, senza sentimento, irripettoso delle identità locali, incapace di dare valore alle dinamiche di rinaturalizzazione, incurante degli aspetti normativi e regolatorio che tutelano l'integrità e la conservazione dell'Isola.
Vedi il masterplan e la relazione tecnico-illustrativa
Questo è lo scenario che si prospetta nel masterplan.
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NonCicchiamoleVia!
Campagna di sensibilizzazione contro l'abbandono e la dispersione dei mozziconi di sigaretta nell'ambiente
L'uso di tabacco non è solo un problema di salute, è anche un grosso problema ambientale
La produzione mondiale di tabacco è stata nel 2016 di 4,9 milioni di tonnellate (dati MIPAAFT 2018), impegnando più di 4 milioni di ettari di terreno agricolo fertile.
La coltivazione di tabacco è generalmente di tipo intensivo, modalità questa che sfrutta al massimo la capacità produttiva del terreno, richiede grandi quantità di acqua per l’irrigazione e l’utilizzo massiccio di fertilizzanti, insetticidi, funghicidi e regolatori della crescita. Sostanze chimiche che avvelenano l’aria, l’acqua, il suolo . La continua ricerca di terreno fertile alimenta il fenomeno della deforestazione con perdita di biodiversità e frammentazione deli habitat, fenomeno in molti casi ulteriormente amplificato dalla necessità di legna- 11,7 milioni di tonnellate (rapporto OMS 2017) - per il processo di essicamento (polimerizzazione) delle foglie. La deforestazione è una delle cause principali dei cambiamenti climatici ed è correlata al degrado del suolo o desertificazione sotto forma di erosione, della perdita di fertilità e produttività del suolo e dell'alterazione dei cicli dell’acqua.
Nella coltivazione del tabacco - rapporto OMS 2017 – vengono sistematicamente usati pesticidi da tempo proibiti nei paesi sviluppati quali il DDT che creano seri problemi alla salute . Questi pesticidi vengono venduti senza nessuna indicazione sulla tossicità, dosaggio e modalità d’uso. Questo si aggiunge alla tossicità stessa della pianta del tabacco: la nicotina viene assorbita per contatto con le foglie bagnate direttamente dalla pelle ed è causa della “Malattia del tabacco verde” - Green Tobacco Sickness (GTS). Nella coltivazione del tabacco viene utilizzato di frequente lavoro minorile con gravi conseguenze sanitarie, sociali ed economiche sia nel breve sia nel lungo perioodo. (HHR dec.2018)
Insomma, i danni del tabacco cominciano ancora prima che diventi sigaretta! Il mercato del tabacco è sostanzialmenmte in mano a pochissime multinazionali che ne governano condizioni e prezzi. Un mercato che vale 764,5 miliardi, estremamente reditizzio, in grado di generare un RoE medio del 60% (Indice di redditività del capitale investito - fonte S&P 2018). In Italia le accise sulle sigarette sono il 77% del costo al pubblico. In italia ci sono 11 milioni di fumatori che spendono complessivamente 20 miliardi all'anno (Eurispes 2017)
Ma quanto costa questo redditizio mercato? L'Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS, parla di 7 milioni di morti correlate direttamente al fumo di sigaretta con un costo sul sistema sanitario e produttivo di 1,4 trilioni (un trilione è un miliardo di miliardi)
15 miliardi le sigarette vendute ogni giorno nel mondo, sigarette che provocano ogni anno rifiuti tossici per 0,500 milione di tonnelate. Nelle zone urbane e costiere i mozziconi di sigarette contano, come oggetti raccolti, per il 30-40% di tutta la spazzatura, escludendo i pacchetti e la plastica che li avvolge. L'impatto sull'ambiente è devastante. Il mozzicone è un concentrato di sostanze tossiche, ne basta uno in un litro d'accqua per fare morire un piccolo pesce (vedi la pubblicazione)(e la tavola illustrativa)
La legge italiana nr. 221/2015 entrata definitivamente in vigore il 02/02/2016 prevede sanzioni specifiche per l'abbandono di rifiuti di prodotti da fumo (articolo 40). Il 50% delle sanzioni che possono andare da 60 a 300 euro, rimane ai comuni per essere destinate ad attività e campagne informative.
L'articolo 674 del Codice penale Italiano prevede fino ad 1 mese di arresto per getto pericoloso di cose. Il quadro normativo esiste, basta applicarlo!
Delle oltre 4500 (Hoffman, 1977) sostanze presenti nel fumo e nel tabacco di sigaretta, molte delle quali tossiche, almeno una cinquantina sono sicuramente cancerogene. Molte di queste sostanze derivano dall'uso di pesticidi usati nella coltivazione, altre provengono dagli aditivi usati per migliorare il gusto e la combustione (si arriva a 800 °C). (vedi anche il rapporto ENEA 2010 sull'impatto ambientale delle cicche di sigaretta e la ricerca Tobacco and cigarette butt consumption)
Su tutto questo si innesca la campagna promossa da Legambiente Lerici #NonCicchiamoleVia! La campagna vuole portare l'attenzione e produrre informazione sull'argomento. Esporre, negli esercizi pubblici che aderiscono, una locandina informativa e un decalogo di buone pratiche e suggerimenti per contrastare l'abbandonio e la dispersione dei mozziconi di sigaretta.
SABATO 9 FEBBARIO alle 10:30 nella sala consiliare del Comune di Lerici apertura della campagna contro l'abbandono dei mozziconi di sigaretta e inaugurazione della mstra di disegni fatti dagli studenti della scuola media di Lerici e San Terenzo
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Fondali Puliti 2018
Domenica 27 Maggio, dalle 9:30 alle 13:30 - al Molo di Lerici
Al molo di Lerici, domenica 27 maggio, giornata Europea del Mare (European Maritime Day), allo storico incontro di “Fondali Puliti”, volontari e studenti della scuola media di Lerici e San Terenzo e alcuni ragazzi della comunità “i Numeri Primi” gestita da Serinper, con i ricercatori di CNR-ISMAR e i volontari di Legambiente Lerici che coordineranno le operazioni, procederanno alla documentazione, catalogazione e conteggio del materiale recuperato. Veri “cittadini scienziati” alla difesa dell’ambiente, del mare e alla protezione del nostro patrimonio naturale.
Al pontile del Circolo della Vela ERIX, dalle 9:00 alle 11:00, il semi-sottomarino NEMO, sostenitore del progetto “MarePulito”, offrirà piccoli giri gratuiti agli studenti e ai volontari, che, oltre ai bei fondali, potranno vedere e segnalare eventuali rifiuti in mare.
“MarePulito” , promosso e coordinato da Legambiente Lerici e CNR-ISMAR di Pozzuolo, è un progetto in corso con la scuola meda di Lerici e San Terenzo, che ha portato studenti ed insegnanti ad azioni sul campo, assieme a scienziati e ricercatori, al fine di aumentare la conoscenza e la consapevolezza del grave problema della presenza crescente di rifiuti, specialmente plastica, in ambiente marino.
“Fondali Puliti” storica iniziativa del Circolo Sub Lerici, anche quest’anno raccoglie numerosissime adesioni. Un centinaio di sub, provenienti da diverse regioni d’Italia, coadiuvati da imbarcazioni di appoggio, ripuliranno il fondale antistante il molo. La sezione lericina di LNI, Lega Navale Italiana, che, con il Circolo Sub, ne cura l’organizzazione, in collaborazione con il Comune di Lerici, Circolo della Vela ERIX, CNR-ISMAR, Legambiente Lerici, e altre associazioni locali, offriranno ai partecipanti spaghetti con i muscoli del Golfo. Per l’occasione ACAM Ambiente ha predisposto i contenitori per la corretta raccolta e smaltimento dei rifiuti.
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Palmaria Giardino Botanico
Sabato 10 Marzo 2018, dalle 15:00 alle 20:00 nella Sala Consiliare del Comune di Portovenere
Organizzato da Laboratorio Palmaria, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Grasp the Future, un incontro di studio e proposta per un giardino botanico naturalistico di terra e di mare, un'alternativa ecologica per la tutela della nostra meravigliosa isola. Partecipano all'incontro patriocinato dal Comune di Portovenere Marco Scajola (da confermare) Assessore all’urbanistica Regione Liguria, Matteo Cozzani Sindaco di Portovenere, Vincenzo Tinè (in via di definizione) Sovrintendente regionale ai beni paesaggistici, Elisabetta Piccioni Segretariato ligure Mibact, Stefano Ciafani Direttore Generale Legambiente, Roberto Cuneo presidente regionale ligure Italia Nostra.
Ore 15,00 Benvenuto e Presentazione Laboratorio Palmaria - Sindaco di Portovenere , Matteo Cozzani
Ore 15,15 La Palmaria , Giardino del Golfo
• senso e contenuti delle proposta
• il patrimonio insediativo
• il patrimonio naturalistico
• per un Contratto di Isola, ecologico e partecipato (Introduzione a cura del Laboratorio Palmaria)
Ore 15,45 La corretta gestione di un'Area Marina protetta: il caso di Portofino- verso il parco nazionale - Giorgio Fanciulli Direttore Area Marina protetta Portofino
Ore 16,00 Palmaria, un’isola è un paesaggio strategici per la Liguria, il Golfo,la popolazione - Annalisa Maniglio Calcagno - Professore emerito di Architettura del Paesaggio - Università di Genova
Ore 16,15 L’avifauna della Palmaria : cosa fare (e non fare) per proteggerla - Paolo Canepa, Lipu La Spezia
Ore 16,30 Le Fortificazioni Militari nel Giardino della Palmaria - Saul Carassale, Associazione dalla Parte dei Forti
Ore 16,45 LA Palmaria nel Golfo, Un processo partecipativo, da attivare e propagare - nell’ambiente e nella città del Golfo - Marco Grondacci Giurista ambientale
Ore 17,00 Palmaria e 5 terre, un sistema naturalistico congiunto - Patrizio Scarpellini Direttore Parco Nazionale delle 5 terre
Ore 17,15 I paesaggi delle aree fragili, un sostegno dalla Convenzione Europea del Paesaggio - Christiana Storelli Co-redattrice della Convenzione Europea del Paesaggio - Consiglio d’Europa
Ore 17,45 Tavola rotonda finale:
Oltre la contestazione : il Progetto , l’Alternativa Ecologica del Giardino di Terra e di Mare.- può divenire una strategia vincente?
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Creare Lavoro e guadagnarci in Salute
Andare in bicicletta fa bene al cuore, alle ginocchia, ai glutei, alla schiena, alla cellulite. La bici brucia grassi, non benzina. (e per i maschietti: attenzione alla sella!). La bicicletta crea lavoro e posti di lavoro: meccanici, manutentori, venditori, accompagnatori, consegne a domicilio, osterie ecc.
LEGAMBIENTE ha misurato il valore economico del "sistema bicicletta", in termini sia di fatturato che di risparmi, in oltre 4 miliardi di Euro:
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Euro 1.161.540.000 mercato bici, componentistica, accessori, riparazioni
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Euro 1.054.059.446 benefici sanitari legati ad attività fisica e a conseguente riduzione sedentarietà
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Euro 960.000.000 benefici sanitari e sociali per i bambini
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Euro 193.180.000 benefici derivanti dalla riduzione dell'assenteismo sui luoghi di lavoro
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Euro 94.391.611 riduzione dei costi ambientali dei gas serra
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Euro 428.000.000 riduzione dei costi sociali dei gas serra
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Euro 18.266.921 miglioramento della qualità dell'aria
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Euro 12.840.000 contenimento dei danni sanitari causati dal rumore
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Euro 127.309.788 risparmio di carburant
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Euro 107.000.000 contenimento costi delle infrastrutture e dell'artificializzazione del territorio
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Navigazione nel Golfo dei Poeti
Tariffa agevolata per i residenti in provincia di Spezia
Anche quest'anno la Cooperativa Navigazione Golfo dei Poeti attua, per i residenti nella provincia di La Spezia, tariffe agevolate sulla tratta La Spezia – Porto Venere, La Spezia – Palmaria, Lerici - Porto Venere, senza nessun onere per le amministrazioni pubbliche.
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La Spezia - Porto Venere 5 Euro Andata e Ritorno
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La Spezia - Palmaria 9 Euro Andata e ritorno
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Lerici - Porto Venere 8 Euro Andata e Ritorno
>>> Guarda gli orari >>>
Interessante e condivisibile l'iniziativa che però mette in evidenza come Lerici e i suoi borghi, non vengano considerati destinazione di flussi turistici organizzati. Arrivando via mare il borgo e il paesaggio collinare si presenta suggestivo (e fotografabile), molto più del viaggio traballante e sofferente (e delle visioni lungo la SP 331, p.e. il social house di Muggiano, ex mobilificio Maggiani ), che offre l'autobus o il viaggio in auto. La tratta via mare Lerici-La Spezia integrata nel piano di mobilità casa-lavoro /casa scuola aprirebbe orizzonti nuovi di efficenza e gradevolezza. Transiti serali potrebbero alimentare iniziative vivificanti le noiose serate fuori stagione, stimolando progettiualità e iniziative. Insomma dai, sosteniamo la proposta!
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Collaborazione? Cooperazione? Comunità?
ViViLerici è un progetto del 2009 - In questi anni ho cercato di tenere vivo, in qualche modo, il sito, pubblicando quello che potevo, divertendomi (non lo nego) ma il più delle volte rubando tempo al lavoro e allo svago. Da più di un anno non pubblico più niente. L'idea iniziale di creare una comunità, rappresentativa e caratterizzata, della società lericina si è arenata in mille difficoltà e incomprensioni. Rilancio l'appello (con una certa leggerezza e umiltà): a qualcuno interessa formare una piccola redazione capace di raccogliere le istanze, i segni, le relazioni del nostro comune Comune?
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Last Updated on Friday, 25 November 2016 08:57 |
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