Pagina 3 - cavaneo

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proverbio di Tellaro: “ai menà di cavanei se ghe da i fruti pu bei”(alle menadi
dei cavanei si danno i frutti più belli).
Fig. 3 – Vista della pietra manale apribile di un cavaneo( a Sinistra ) e vista frontale del cavaneo dello Spirito Santo
alla Serra di Lerici La Spezia.
L’interesse per lo studio archeoastronomico dei cavanei è nato da un altro proverbio
di Tellaro, che così suona: “se te vèi déventae come Toloméo te devi méte a Luna
drento ar cavaneo”[se vuoi diventare come Tolomeo devi riuscire a mettere la Luna
dentro al cavaneo]. Si noti come la tradizione di Tellaro annoveri un altro modo di dire
riportato nel vocabolario dialettale attinente l’osservazione della Luna piena. Alla voce
“ciodenda” (dal latino claudendum, recinzione di un terreno con siepi di sterpi e rovi)
si dice che ai ragazzi veniva fatto osservare il disco della Luna piena con Caino che
portava a casa un gran carico di sterpaglie per accendere il fuoco (Cain co’ a ciodenda
en colo).
Lo studio è stato proficuo perché è stato possibile scoprire nel cavaneo del Debbio che :
a)
la porta è orientata al tramonto del solstizio d’inverno;
b)
la luce che al tramonto entra dalla finestrella posta sopra la porta va ad
illuminare esattamente una nicchia facendola diventare rosso fuoco (raggi infrarossi
che precedono il tramonto del lembo superiore);
c)
all’equinozio la luce del Sole che tramonta, tangente ai due stipiti della porta,
riesce a penetrare nell’angolo del cavaneo, formando una specie di figura
antropomorfa.
d)
queste scoperte sono state illustrate nel VII Convegno S.I.A. – Roma.
3. Le ulteriori valenze scoperte nel Cavaneo dello Spirito Santo.
Facendo pulizia nell’oliveto abbandonato è emerso fra i rovi un cavaneo avente una
porta che misura cm 80 di larghezza e cm 100 di altezza, misura assai frequente in
questo tipo di costruzioni. La luce del Sole che sorge non può entrare all’interno della
costruzione sino a che l’astro non ha raggiunto l’azimuth di 125°. Ciò ha determinato
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